Foggia-Catanzaro 0-2 A mente fredda … il giorno dopo

Foggia-Catanzaro 0-2 A mente fredda … il giorno dopo

Arriva dopo quattro risultati utili consecutivi la terza sconfitta casalinga del Foggia che, tra le mura amiche, soccombe al cospetto di un Catanzaro cinico e sornione. Un primo tempo dove, tutto sommato, i rossoneri sono riusciti a contenere un avversario che non era parso poi così devastante. Nella ripresa, poi, si è rotto quel fragile equilibrio che aveva dato una mano finora ed in più in inferiorità numerica, per il rosso diretto a Fumagalli, tutto è diventato tremendamente più difficile. Una sconfitta che non deve allarmare né deprimere e che soprattutto non deve cambiare i programmi di questo gruppo che sta facendo grandi cose. Una sconfitta che non deve gettare nello sconforto la tifoseria, che probabilmente ci può stare e che arriva dopo un periodo di risultati, impegno e dedizione. Uno stop che non deve far cambiare giudizio perché non saremmo né coerenti né riconoscenti verso questo tecnico ed i suoi ragazzi. Del resto la salvezza era e resta il primo obiettivo stagionale e crediamo che il guado si possa già intravedere. Bisognerà continuare con questo percorso, con fiducia, consci delle possibilità e potenzialità che ieri sono state lievemente offuscate dall’assenza forzata di elementi importanti. Una partita che era in pieno controllo dei rossoneri che in soli due minuti si sono ritrovati sotto di due gol peccando probabilmente di poca esperienza. Sul primo gol palla persa in uscita da Galeotafiore e Germinio che non era nella sua posizione. Sul 2-0 un errore di ingenuità di Fumagalli che ha privato i suoi della sua esperienza tra i pali e che lo vedrà assente nella difficile trasferta di Avellino. Nivokazi non può essere il bomber di questa formazione e lo si è visto appena entrato dimostrando di essere molto acerbo ancora, Balde lotta ma non fa gol, Morrone e Vitale non hanno demeritato mentre Di Jenno deve migliorare fisicamente. Uno stop che ha messo a nudo alcune pecche di questo gruppo che, seppur ben forgiato dal tecnico Marchionni non ha una panchina all’altezza degli undici che vanno in campo e che hanno tirato la carretta da inizio stagione. Ad una sconfitta si può e si deve porre rimedio ma l’autostima è e deve continuare ad essere l’anticorpo indispensabile di questa formazione. Mercoledì ad Avellino tutti uniti al fianco di questi ragazzi per riscattare lo scivolone di ieri pomeriggio.

 

 

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