La storia di Sedrick “DJ SK” Kalombo

La storia di Sedrick “DJ SK” Kalombo

Per un bambino nato a cavallo tra gli anni novanta e duemila, c’era solo una risposta consentita alla classica domanda di amici e parenti, riguardo alle ambizioni e ai progetti futuri . Ed ecco che al “cosa vuoi fare da grande?” seguiva, sempre o quasi, “io da grande voglio diventare calciatore”. Nei primi anni duemila, il calcio è chiamato ad intraprendere un importante cambiamento. Un rinnovamento del gioco incominciato con l’abolizione del retropassaggio al portiere (nel  1992 ndr) e culminato con la riforma dell’allora Coppa Campioni, divenuta poi Champions League. L’interesse per il gioco del pallone è radicato già tra i più piccoli, i quali passano le proprie giornate a scambiare le figurine Panini davanti scuola e a guardare, sulla nascente piattaforma YouTube, le prodezze dei vari Ronaldinho, Kakà e di un giovane Lionel Messi.

Tra i tanti figli di questa generazione, vi è un simpatico ragazzino d’origini congolesi, che ama davvero tanto giocare a pallone. Si chiama Sedrick e con la sua famiglia vive e trascorre l’infanzia in quel di Fano e sin da giovanissimo, alterna alla passione per il calcio, quella per la musica. Tutto inizia con la maglia gialloblù del Fanella Calcio, storico vivaio marchigiano, che si preoccupa di proteggere i sogni dei più piccoli affinché questi diventino sempre più grandi. Ed infatti Sedrick grande vuole diventarlo per davvero e trasformare la sua passione in professione.

Lascia così le Marche a soli sedici anni e firma per il Lecce. La prima esperienza della sua carriera è proprio in Puglia, grazie all’allora responsabile del settore giovanile giallorosso, Roberto Alberti, che lo preleva dal Rimini. Arrivato nel 2010 in Salento, farà il suo esordio in prima squadra il 27 febbraio 2013 in Coppa Italia contro il Latina. Poi anche due presenze in campionato contro Lumezzane e Portogruaro con la maglia della formazione leccese, che decide di farlo maturare in prestito prima alla Nocerina e poi al Martina Franca.

La svolta per Kalombo arriva, però, con l’esperienza al Gubbio (girone B di Serie C), dove milita dal 2015 fino al 2018. 130 presenze condite da 7 reti, un bel prospetto per un giovane che finisce sui taccuini dei principali dirigenti di serie B. Per il nostro Sedrick è di fatto un vero e proprio exploit e pensare che a Lecce gli era stato rescisso il contratto. Nonostante le ottimali premesse, il Gubbio non riesce a raggiungere la promozione in cadetteria, ma Kalombo si forgia e porta a casa il positivo anche da questa esperienza. Ambizioso e socievole qual è, conserva ancora un bel rapporto con i suoi ex compagni di squadra, che lo ribattezzarono Dj “S.K” per la sua passione da deejay alla console nel tempo libero.

“Molti la fanno facile.. pensano che siamo un branco di persone che si vedono al campo per tirare un calcio al pallone (sempre che lo si becchi)…ma non sanno che queste persone hanno forti sentimenti e che ogni anno devono per forza di cose abbandonare legami che vengono instaurati!” scrive così Sedrick, a conclusione della sua esperienza in terra umbra. Per lui arriva infatti l’opportunità Salernitana e altro giro di prestiti in C con le casacche di Pro Piacenza, Rimini e Rieti. In quel di Salerno, Kalombo fa il debutto nella seconda serie e colleziona anche cinque apparizioni. Il club granata decide però che Foggia può essere anche per lui una vetrina importante per giocare e mettersi in mostra; così in estate arriva il passaggio a titolo temporaneo alla corte di Ninni Corda e Marco Marchionni, quest’ultimo lo rende titolare fisso sulla corsia di destra del suo scacchiere tattico.

Dal canto del suo metro e settantotto, Kalombo è sia un calciatore molto fisico, che veloce. Un esterno completo a tutta fascia, abile soprattutto in fase offensiva e di supporto. Giusto per fare un paragone, ricorda molto il duttile Cuadrado, anche se i suoi idoli sono Serginho e Marcelo. Molti non conoscono, per forza di cose, il ragazzo che è Sedrick, giocherellone per la natura e molto auto ironico. Ama scherzare con il suo compagno di squadra Gabriele Germinio e non disdegna assolutamente lezioni di dialetto campano da un prof d’eccezione quale Gaetano Vitale. Kalombo è semplicemente un ragazzo che ha tanta voglia di divertirsi e di divertire, molto legato alla sua terra e ad Anna, Letizia e Patrick, i suoi fratelli che lo supportano e sopportano in tutto. Una somiglianza a Blaise Matuidi, sulla quale gli piace tanto ironizzare e un’approfondita conoscenza di film e serie tv, “La Casa di Carta” su tutte. Potremmo sintetizzare il tutto con due parole: allegria e leggerezza, che fanno di Sedrick un uomo spogliatoio sempre con il sorriso sulle labbra e disponibile anche per i più giovani. Kalo, come lo chiamano i suoi compagni, ama molto correre e l’augurio che gli facciamo è che possa non fermarsi lungo il tragitto per tagliare, a tempi record, il traguardo che merita.

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