Adda passà a nuttata

La partita contro il Monterosi e quella con il Latina avrebbero dovuto insegnare molto al Foggia di Zeman. E invece si è iniziata male una settimana che è finita peggio. Prima l’esonero di Pavone, con la marcia indietro del Presidente Canonico, poi la chiusura del mercato di riparazione con l’arrivo in maglia rossonera di sei rinforzi, che dovranno in fretta abituarsi a nuovi schemi e nuovi carichi di lavoro, poi gli infortuni e le squalifiche, poi il Covid, infine la partita di ieri contro la Juve Stabia che ci ha consegnato un’altra sconfitta. Un solo punto nelle ultime tre gare con sette gol subiti, tutto questo può considerarsi un campanello d’allarme?

Probabilmente sì, però è anche vero che “non si giudica mai un libro solo dalla copertina”, se consideriamo il solito gennaio zemaniano e ascoltando le parole del Boemo a fine gara ieri al Menti. È invece più facile da spiegare la sua proverbiale tranquillità, perché è nelle difficoltà che il gruppo trova la forza di reagire e di compattarsi per uscire fuori da situazioni che sembrano irreversibili. Ed è quello che sta capitando alla nostra squadra e a tutto l’ambiente rossonero, che badate bene, non ha mai fatto proclami di vincere il campionato quest’anno, ma ha solo messo in preventivo di arrivare ai play off e giocarseli senza nessuna pressione per poi preparare già dal prossimo anno la scalata alla serie B.

Ieri sera si è andato a giocare a Castellammare di Stabia sicuramente in piena emergenza ed ecco che nulla cambia, si passa dalle prestazioni opache e inguardabili contro le due squadre laziali, alla brutta sconfitta contro i campani. Il calcio è irrazionale e imponderabile, al punto che l’involuzione negativa trova spazio nelle prestazioni del Foggia in questo periodo e fa scaturire risultati inaspettati.

Da domani inizia il mese di febbraio che ci vedrà impegnati ogni tre giorni, quasi fossimo l’Inter o la Juve impegnate nelle Coppe Europee, ma noi siamo “solo” il Foggia e giochiamo in Lega Pro.

Una cosa è certa e incontrovertibile, signori miei, il gioco del calcio è uguale a tutte le latitudini e in tutte le categorie, le partite si giocano in 11 contro 11, durano 90 minuti e iniziano 0 a 0, sta alla nostra squadra, ora come ora, invertire la rotta, già da giovedì a Potenza.

Supereremo questo mese, che terminerà con la partita delle partite allo Zaccheria contro la supercorazzata Bari, poi tireremo le somme e ci prepareremo alla parte finale del Torneo, ma dovrà essere sicuramente un altro Foggia che ci auguriamo di rivedere presto sul campo, perché quello visto nelle ultime tre partite non può essere il vero Foggia, sia pure considerando l’emergenza.

Sono arrivati nuovi calciatori per farci alzare l’asticella, e allora alziamola e puntiamo verso l’obiettivo di questa stagione senza alibi e senza piangerci addosso, noi NON siamo “solo” il Foggia che gioca in Lega Pro, noi siamo il FOGGIA.