Un Foggia da mille e una notte

Un Foggia da mille e una notte

È arrivata la terza vittoria consecutiva, non era mai successo in questo campionato ed è arrivata in un momento molto favorevole alla squadra di Zeman, perché frutto di un cambio di passo che è partito dalla trasferta di Messina.

Questa squadra ha ancora molto da dire e da dare nelle prossime cinque partite prima dei play off a cui il Foggia arriverà certamente nel massimo livello tecnico e atletico come le squadre del Boemo hanno sempre dimostrato nel loro cammino.

“Non esiste un grande Genio senza una grande dose di follia”, diceva il Filosofo della Scienza Aristotele, una frase che calza a pennello se confezionata addosso al Maestro di Praga che ha preso a luglio, sotto la sua paziente e formidabile saggezza calcistica, questi calciatori, gli stessi scelti e portati a Foggia da Peppino Pavone, altro stratega che solo noi possiamo vantarci di avere, e li ha trasformati in calciatori Professionisti con un anima, un gioco e una capacità di formare un vero gruppo. Se non è questo essere un genio con un pizzico di follia, allora ditemi che cos’è?

Zeman e Pavone, lo sanno anche le pietre, sono un lusso per questa categoria, addirittura il nostro DS, ancora prima del termine del campionato, ha prodotto per la Società plusvalenze attive con la cessione di Nicoletti al Crotone e Merkaj al Campobasso, plusvalenze che il Foggia non produceva da tempi immemorabili, e li ha sostituiti con calciatori di prospettiva futura come Vitali e Nicolao, per citarne solo due, e vedrete che quando lasceranno questa squadra frutteranno alle casse del Calcio Foggia 1920 un valore aggiunto che vi lascio immaginare.

E poi c’è la coesione e l’unità del gruppo che è tutto predisposto al sacrificio e al raggiungimento dell’obiettivo finale con Zdenek Zeman e Peppino Pavone.

L’esempio lampante lo si è visto ieri in campo dopo il gol di Curcio, che correndo con tutti i suoi compagni verso la panchina del Foggia, con un eloquente gesto della mano chiamava fuori dalla stessa, dove era seduto, il Maestro che si è alzato ed è andato incontro al suo capitano e ai ragazzi per abbracciarli.

I 50 punti, con la possibilità tra qualche settimana di poterne avere 52, in funzione della probabile restituzione dei punti di penalizzazione, ci potrà permettere di puntare al sesto posto lottando con il Palermo.

Abbiamo il miglior attacco del campionato, nonostante qualche mese fa i soliti disfattisti dicevano che questa squadra segnava poco, il che significa puntare ad una posizione molto più consona alle qualità espresse dai ragazzi, pur se falcidiati, fino ad ora, da molti infortuni, dal Covid, da qualche squalifica di troppo e da alcuni errori arbitrali molto evidenti.

Domenica ci aspetta un’altra gara interna contro il Campobasso, prima della trasferta a Vibo Valentia contro una Vibonese ormai retrocessa, poi ci divertiremo a restituire con gli interessi il maltolto dell’andata al Catanzaro, all’Avellino e alla Virtus Francavilla.

E poi? Quando avremo tirato le somme, sotto a chi tocca! Mai dimenticarsi che noi siamo il Foggia, quindi cantiamo tutti: “Aprite le porte, che passano i Rossoneri”.

3 Commenti

  • Sig.arcano, buongiorno, mi piacerebbe disquisire con lei seduti con la forchetta in mano e un sorso di primitivo, sul gioco del calcio e le sue complicazioni e implicazioni tecnico sportive,morali ed educative. Se non esiste, confronto e critica cosa sarebbe la vita..quindi distinguiamo dalla becera odiosa acredine che qualcuno(pochi) ha palesato . Il sotto scritto si è avvalso nn di rado della facoltà di cui sopra confermando punto per punto quello che riportava il mio pensiero di cui ribadisco qui un concetto…..quando la squadra riesce, riuscirà a creare più occasioni da gol di quante ne concede all avversario nn co farà più paura nessuno!! Su altri aspetti tecnici tattici ho le miei idee maturate negli anni che qualcuno farà fatica a cambiarmele. Lungi da me criticare la partita quasi perfetta ma credo che Zeman nn sarà del tutto soddisfatto del gol subito. Cordiali saluti, da chi vi vuole bene.

  • Grazie sig.Bruno per le sue belle e giuste riflessioni. Ma, io tifo Foggia dal 1960 quando avevo 10 anni, la corsa di Curcio e compagni verso il Maestro ( ovviamente seduto e “ tranquillo”) non suggerisce a tutti quale valore e quale persona Noi abbiamo la fortuna di avere in panchina??? Grazie e ZAFO

  • Bell’articolo.
    Il gesto di Curcio che chiama Zeman all’abbraccio: anche questo e’ un classico delle belle squadre allenate dal Boemo. Stesso gesto fatto da Bojnov con il maestro dopo un gol del suo Lecce contro la Roma nell’ottobre 2004 (una lezione di gioco impartita da una provinciale alla squadra giallorossa). Tutto questo denota sempre come le squadre del Boemo siano un tutt’uno con gli schemi e la tattica assimilati dall’allenatore, senza che questi si atteggi, come fanno tanti suoi colleghi anche in serie A spesso sopravvalutati, ad “amicone’ dei giocatori, salvo poi scaricarli quando le cose vanno male (vero?…. Mourino, Allegri, Spalletti……)
    I satanelli con Zeman hanno ritrovato un tesoro….ci pensi bene anche per il futuro Canonico se vuole portare il Foggia in serie A.

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