Così si risponde allo scetticismo (di chi non vuol capire)

Così si risponde allo scetticismo (di chi non vuol capire)

Oggi anche il più scettico è costretto ad ammettere che il Foggia vuole ambire ad una posizione di vertice, e la società sa che non potrà nascondersi.

L’obiettivo principe non può che essere la promozione: giocarsela con le calabresi, coi lupi irpini, e con le probabili outsiders, tra tutte con ogni probabilità le pugliesi Monopoli e Francavilla, compagini supportate da proprietà serie e solide.

La presentazione della campagna abbonamenti, accolta positivamente dalla piazza per i prezzi per lo più popolari, nonostante la faccia sbattuta di un Presidente arrivato alla fine di Luglio piuttosto provato per l’intensità dell’attività (“è un periodo tremendo” ha confessato) che questa società, poco incline ai riflettori e ancora timida sulle piattaforme social, continua a svolgere (non dimentichiamo ad esempio l’importanza del rinnovo della sponsorizzazione con la famiglia Beretta, così come la nuova collaborazione con Adidas che ci riporta indietro di trent’anni quando a vestire le divise firmate dalla multinazionale tedesca erano Kolyvanov, Petrescu, Bresciani, Roy, Padalino…).

E poi c’è Peralta. Una vera garanzia per la categoria, scuola viola, le migliori esperienze a Pisa, Novara e poi con la Ternana stellare di mister Cristiano Lucarelli. Un giocatore che forse non ha avuto ancora l’occasione per fare quel salto di qualità che gli garantisca una serie B stabile: sarà questa l’occasione giusta?

Un mercato fin qui mix di esperienza e giovani, quei giovani che hanno vestito le maglie più prestigiose della serie A. Un tempo l’esperienza foggiana per i Primavera era quasi d’obbligo per spiccare il volo. Ricordiamo per esempio Zanchetta e Marazzina, scuola Inter, elementi fondamentali in B nel Foggia di metà anni Novanta.

Insomma, se c’è un aspetto che traspare nel lavoro di Canonico, Belviso e Boscaglia è l’oculatezza nell’individuare gli elementi giusti per allestire una rosa competitiva, ed una conferma è la tendenza a proporre contratti pluriennali.

il mister siciliano ha chiesto di poter lavorare nel corso del ritiro friulano con l’ottanta per cento di quella che sarà la rosa definitiva, è evidente che mancano ancora alcuni pezzi da novanta, ma l’impressione è che siamo sulla buona strada.

Davvero difficile, ma comunque legittimo, se non dettate da malafede si intende (scelta quest’ultima che non paga e che rischia di danneggiare la professionalità costruita in tanti anni di lavoro al seguito dei rossoneri), sollevare eventuali perplessità su operazioni di mercato o scelte aziendali, perché oggi il Foggia si candida per vincere.