Cresce il Foggia “operaio” di Fabio Gallo

Cresce il Foggia “operaio” di Fabio Gallo

Una delle accuse che veniva mossa a questo gruppo era quella di non essere capace di avere la ben che minima reazione una volta andata in svantaggio. Anzi, in più di una occasione, Di Pasquale e soci si sono sciolti come neve al sole e hanno perso la trebisonda vedi Latina e Pescara in casa, Picerno in trasferta. Da due gare il Foggia non subisce più come nelle prime sei giornate di questo campionato e con l’avvento di Fabio Gallo i rossoneri sono diventati più concreti, hanno ritrovato personalità, carattere e orgoglio. Il tecnico di Bollate non si fa scrupoli nelle scelte in mezzo al campo e anche oggi ha rinunciato a gente come Peralta, Schenetti, Ogunseye e Odjer che probabilmente in questo momento non sono dentro al progetto che lui ha in mente. Quanti avevano pronosticato alla vigilia della trasferta di Castellammare che al posto dello squalificato Di Noia avrebbe giocato l’ex palermitano? E invece dentro la verve di Frigerio e Chierico intorno alla chioccia Petermann, non ancora ai livelli della scorsa stagione, a centrocampo. E che dire della prestazione del reparto difensivo dove hanno giganteggiato Malomo e Rizzo oltre agli esterni Garattoni e soprattutto Costa instancabile stantuffo sulla sinistra e autore del cross vincente per Ogunseye? In avanti Vuthaj sgomita, forse fin troppo vista l’espulsione sia pur esagerata, ma è D’Ursi la vera scoperta di queste ultimi ultimi centottanta minuti. L’ex Catanzaro e Bari è una continua spina nel fianco della difesa stabiese e spesso salta l’avversario proponendosi come assist man per i compagni di squadra. Sono cambiati i numeri del Foggia. Due gare con l’avvento di Fabio Gallo sulla panchina e i satanelli hanno portato a casa una vittoria e un pareggio con due reti realizzate e una sola subìta. Numeri che danno fiducia all’ambiente, ricaricano il gruppo che comincia a mettere alle spalle la tristezza delle scorse settimane e ritrova il sorriso che sta tutto in quell’abbraccio liberatorio dei calciatori intorno a Robertone Ogunseye dopo il gol del pareggio al “Menti” questo pomeriggio. C’è un’aria diversa in casa Foggia, si sente tutta e si può guardare con estrema fiducia al futuro di questa stagione che probabilmente è stata raddrizzata in tempo (ce lo auguriamo perchè “noi” vogliamo bene a questi colori) con scelte oculate che hanno messo la cosiddetta “pezza” a qualche scelta avventata di questa estate. Fa bene Gallo a tenere tutti sulla corda e anche questo è merito suo. Dopo il secondo risultato utile consecutivo ha speso parole anche per le “vittime” illustri di questo scorcio di stagione convinto di poterli recuperare non appena la sua formazione avrà raggiunto la consapevolezza di essere un gruppo importante. E sabato arriverà allo Zaccheria la Fidelis Andria di Mirko Cudini che oggi ha salvato la panchina dopo il netto successo con il Messina. Servirà un’altra prova di forza, servirà ancora il “Foggia operaio” quello che si è rimboccato le maniche e ha capito come si gioca in serie C e come ci si tira fuori dalla scomoda posizione di classifica. Servirà il Foggia di Fabio Gallo a cui va dato il merito di aver riportato serenità nello spogliatoio e aver restituito ai suoi ragazzi una precisa identità e il carattere per venire fuori dal tunnel in cui ci si era infilati.