Il Punto di Vista… di Paolo Romano

Il Punto di Vista… di Paolo Romano

Foggia un inizio da incubo.

Non poteva iniziare peggio il percorso del Foggia nel 2023. La vittoria del Picerno, senza dubbio meritata, è la conseguente perfetta applicazione di un modulo di gioco che ha completamente devastato i piani difensivi, peraltro mal organizzati, degli uomini di Gallo, apparsi lenti, fuori posizione e principalmente privi di concentrazione.

Al Picerno va riconosciuto il merito di squadra ostica che non si è mai disunita nonostante fosse andata per ben due volte in svantaggio. Questa partita il Foggia l’avrebbe dovuta affrontare con più umiltà e attenzione. L’entusiasmo delle due vittorie fuori casa, ottenute prima dello stop natalizio, ha sortito effetti indesiderati e inaspettati.

La differenza tra il Foggia e il Picerno è racchiusa nel modulo di gioco applicato da Longo e dalle errate contromisure adottate da Gallo. Non può essere messo in discussione il valore tecnico dei rossoneri assolutamente più elevato di quello del Picerno e questo per ammissione dello stesso Longo.

Eppure il Foggia era partito bene segnando subito con Garattoni, “imbeccato” dal solito Peralta, per poi disunirsi per merito degli avversari che attuando un forte pressing ha “bloccato” le fonti di gioco dei rossoneri.

Il Picerno è schierato molto alto proprio per “accorciare” le distanze tra i reparti e mantenere una costante presenza di uomini specialmente sulle fasce laterali, per limitare le proiezioni offensive di Garattoni e Costa ed essere pronti a capitalizzare eventuali errori dei foggiani con improvvisi inserimenti o ripartenze.

Proprio quest’ultimo il “life motive” della partita. Il Foggia è apparso vulnerabile sulla corsia di destra dove ha subito la veemenza degli attacchi picernesi trovandosi quasi sempre scoperto.

Non è la prima volta che subiamo gol dal lato destro e Longo doveva conoscere molto bene questo punto debole del Foggia tanto da far sempre presidiare quel lato da giocatori molto veloci che avrebbero dovuto solo attendere l’opportunità d’inserimento.

A sbagliare ci si mette pure Gallo che al minuto 66 decide inspiegabilmente la sostituzione di Schenetti e Peralta. La prova dei due giocatori non è stata sicuramente all’altezza delle loro possibilità ma la loro presenza in campo garantiva maggiore equilibrio e una sufficiente impostazione di gioco.

Il gol segnato da Ogunseye, maturato grazie all’ennesimo assist di Costa, sembrava dar ragione a Gallo. La disfatta sarebbe arrivata 4 minuti più tardi. Dettori su punizione impegna Nobile in una respinta che non trova pronti i tanti giocatori del Foggia presenti in area di rigore che si fanno tutti superare da Guerra che di testa ribatte in rete. Un gol che lascia increduli tutti.

Il sorpasso arriva al minuto 88, un autentico suicidio, esperienza già vissuta con Cerignola e Giugliano. Golfo, entrato solo da qualche minuto, “pescato” da un assist di Ceccarelli va a tu per tu con Nobile che viene superato da un tocco di destro. La frittata è servita.

Longo con i cambi effettuati nel secondo tempo ha dimostrato le sue chiare intenzioni di vittoria. Al contrario Gallo ha commesso degli errori che hanno finito col compromettere la partita e purtroppo non è neanche la prima volta.

Sarebbe bastato sostituire il solo Peralta con Frigerio e questo fin dall’inizio del secondo tempo, rendere meno offensivo Garattoni le cui continue sortite in avanti hanno finito con lo sfiancare il giocatore apparso inutile nella fase difensiva e addirittura fuori posizione. Si doveva sostituire Di Noia ormai in riserva o lo stesso Di Pasquale, autore di una pessima prova e colpevole di aver mantenuto in gioco Golfo in occasione del gol del sorpasso.

Una debacle che lascia molto l’amaro in bocca e che mette sul banco degli imputati lo stesso Gallo la cui posizione, a questo punto del campionato, potrebbe iniziare a vacillare.