La giostra Foggia frena sul più bello

La giostra Foggia frena sul più bello

In un pomeriggio gelido di inizio febbraio, dalle temperature decisamente proibitive, si scontrano allo Zaccheria Foggia e Gelbison.
Primo tempo con diverse occasioni rossonere, la più ghiotta quella clamorosamente sbagliata da Di Noia.
Poi, nella ripresa, la squadra avversaria trova il vantaggio, insperato, con Tumminello.
Un’azione dal doppio fuorigioco, prima del giocatore a terra, che dapprima finge di perdere i sensi, poi magicamente si rialza, e poi dello stesso marcatore avversario.
Gelbison: la classica squadretta fastidiosa, provinciale, con atleti pronti a cadere a terra al primo sfiorare, platealmente sostenuti dal signor Vingo di… ehm… Pisa… (ma è del mestiere, costui??)
Un pareggio che non soddisfa nessuna delle due squadre: soprattutto noi.
Un pareggio che rallenta quella corsa che tanto abbiamo applaudito e apprezzato nelle ultime gare.
Peccato… avevamo sperato nella quarta vittoria di fila e invece così non è stato.
Sfuma, dunque, il poker di vittorie consecutive in campionato.
L’ottimista vede il bicchiere mezzo pieno, il pessimista trova difetti. Per carità, rientra nella logica del parere personale… a voi la scelta.
Certo… Ora siamo tutti un po’ delusi… ma, dopo una serie di vittorie consecutive, era prevedibile.
Personalmente, vedo un pari di enorme valore per come si era messa. Se non si può vincere, non si deve perdere.
Punto che meglio di nulla è, e che può essere prezioso.
Mi permetto di avanzare una modesta critica nei confronti di un arbitraggio scandaloso: al signore col fischietto in bocca darei uno zero spaccato per la sua incompetenza, ha costantemente interrotto il gioco e innervosito la squadra.
Ma pure noi oggi, siamo sinceri, non abbiamo brillato, forse complice una inevitabile stanchezza dopo un tour de force che pure i più arditi avrebbero temuto.
Poca velocità e poco dinamismo le nostre pecche maggiori, a volte lenti, qualcuno svogliato (vedi Costa), qualcun altro evanescente (un tale Petermann).
Frenata che deve dare indicazioni per il futuro, senza demerito per gli attuali ragazzi. Momento di crescita per capire che si può fare tutto, ma che bisogna incrementare il tasso di qualità degli atleti.
Ma, soprattutto, questa sconfitta deve insegnarci a non sottovalutare mai l’avversario, pure quello dal nomignolo strano, ché nessuno ti regala niente.
Eppure il Mister ci aveva avvisati: attenti alla Gelbison, squadra rognosa, da non prendere sottogamba e con superficialità.
Confesso che non posso nascondere che attendo le conferenze stampa pre-partita di mr. Gallo, che non sono mai banali, anzi… sono delle vere e proprie lezioni di calcio e di insegnamenti morali rivolti ai suoi ragazzi ed ai suoi tifosi.
Le attendo perché sono un vero e proprio “antipasto” gustoso che precede quello che è il pranzo costituito dalla partita che così è ancora più attesa.
Ebbene, proprio nell ‘ultima conferenza prima di questa partita, il tecnico ha messo l’accento sulla determinazione da avere come costante imprescindibile, rivendicando altresì che tutto ciò che è stato fatto è frutto di lavoro e di sacrificio. Ed ha perfettamente ragione.
In più ha accennato al suo futuro da discutere col presidente, perché: ”I matrimoni si fanno in due”. E qua sinceramente sono un poco preoccupata perché vorrei che questo fosse “un matrimonio che s’avesse da fare”, contrariamente al celebre ammonimento dei Bravi a don Abbondio, nel noto romanzo di Manzoni.
Mister Gallo deve continuare il suo matrimonio con il Foggia e la città di Foggia.
Venuto in punta di piedi, ha preso in mano gradualmente una barca alla deriva fino a darle una identità ben precisa, e questo lo sappiamo tutti.
Con ardore ha attuato alla grande il celebre motto di Theodore Roosevelt: ”Fai quello che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei”.
Ecco, lo ha fatto e lo sta facendo. Ora è il caso che chi di competenza lo faccia rimanere assecondando le sue richieste.
Perché le sue sono le nostre, di noi tifosi appassionati e fiduciosi che, con tutto il rispetto, meritiamo di incontrare compagini note e non sconosciute persino sulla carta geografica.
Meritiamo di incontrare nuovamente squadre dai nomi altisonanti come altisonante è il nostro nome: ”Foggia Calcio”.