Foggia Turris: i numeri della sconfitta

Foggia Turris: i numeri della sconfitta

Diciotto passaggi sbagliati a centrocampo, bastano a spiegare una netta sconfitta casalinga per due a zero? In parte. Nelle triangolazioni supersoniche e nei tagli in profondità è essenziale la precisione. Ieri è mancata. A volte è questione di centimetri, anche sotto porta: anche le cinque nitide occasioni non capitalizzate servono per raccontare la prima sconfitta in campionato degli uomini di Zeman.

Se ne sono accorti anche i 39 tifosi “corallini”, che hanno visto i propri beniamini espugnare, con merito, lo Zaccheria, per la prima volta nella storia dei cinque confronti complessivi in trasferta, nonostante il tifo infuocato che i quattromilatrentosettanta tifosi di casa, hanno lanciato con generosità dagli spalti fino al novantaseiesimo.

In sofferenza, principalmente, il centrocampo rossonero che non è riuscito a tenere palla (dei 96’ complessivi, solo 44’ hanno visto la palla tra i piedi dei padroni di casa!). Spuntato l’attacco rossonero, orfano di Ferrante, incapace di impensierire seriamente Perina: sei tiri esangui nello specchio della porta e quattro palle finite sugli spalti. Troppo poco. “Sarà una gara difficile”, aveva detto Zeman alla vigilia, effettivamente il 3-4-3 di mister Caneo è stato molto efficace, soprattutto in attacco, dove solo la reattività di Alastra ha limitato un passivo più largo, alla luce delle cinque “urticanti” palle scagliate dai campani. A nulla sono servite, ai fini del risultato, le quattro sostituzioni di mister Zeman, di cui una per infortunio, subito replicate da mister Caneo, con altrettante sostituzioni orientate ad un gioco più difensivo a volte, a dir la verità, anche piuttosto falloso. Tredici duri interventi sull’uomo dei “corallini”, di cui tre puniti con il cartellino giallo a fronte di una mezza dozzina dei rossoneri con una sola ammonizione dimostrano, comunque, che i dauni quando sono riusciti a partire in velocità, hanno creato qualche grattacapo agli uomini di Caneo.

Dopo tre partite di campionato, i meccanismi rossoneri necessitano di essere lubrificati: in due incontri su tre il Foggia non ha segnato e ha subito almeno un goal. Certo, le squadre dell’allenatore boemo ci hanno abituati a risultati altalenanti, per tale motivo la sconfitta contro i “torresi” deve essere vista come fisiologica e salutare. Nessun Foggia “stracciacampionato” ma neppure una squadra di “mezzecalzette”, in medio stat virtus, direbbero i Latini. Pazienza e umiltà, oltre al serio e duro lavoro, devono animare i rossoneri. Anche quelli sugli spalti.

2 Commenti

  • Giusta analisi. Forse bisogna anche mettere in discussione alcuni giocatori e provarne altri

  • Mi piace molto questo modo di vedere la partita, continuate così!

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