Foggia, che sconforto!

Foggia, che sconforto!

È veramente un’ impresa titanica provare a commentare quella che è stata la gara odierna contro il Taranto.
Avevamo di fronte una squadra che finora aveva fatto peggio di noi, lasciata sola finanche dai suoi stessi supporters che, per protesta, hanno disertato lo stadio: insomma, come si dice una “squadraccia”.
Ma, per ironia della sorte, siamo riusciti a riesumare anche loro, grazie ad un rigore che probabilmente nemmeno c’era, ma ciò non toglie che siamo imbarazzanti.
Non c’è gioco, non c’è mordace, non c’è tenuta tecnica né agonistica, la parola grinta non la si conosce: e lì dove manca la qualità, nemmeno si sopperisce col carattere: ed è questa la cosa più avvilente.
Non è solo una questione di modulo: squadra scarsa e di pessima qualità.
E non è complicato individuarne un colpevole: ringraziamo vivamente la smania di protagonismo, l’incompetenza e l’incapacità di chi gestisce questa società fantasma, che rischia di farci annegare nel mare più profondo.
Ecco cosa succede quando a fare calcio è chi di calcio non ne capisce nulla, che fatica persino a individuare il nuovo allenatore.
Chiunque verrà alla guida tecnica, semmai verrà qualcuno, è certo che non avrà un compito semplice: si dovrà prima di tutto lavorare sul piano emotivo, psicologico e delle motivazioni: questa squadra è spaesata, confusa, ha bisogno di credere innanzitutto in se stessa, risvegliando l’autostima.
Poi verrà il resto: modulo, scelte tattiche, tecniche, ecc…
Cari lettori, appassionati di questi colori, io ho letteralmente il morale a terra, sotto i tacchi: altro che promozione, qui c’è solo da pensare a salvarsi.
Non meritiamo questo scempio, non lo meritano i tifosi da casa, non lo meritano quelle 250 anime innamorate che anche oggi hanno macinato chilometri per sostenere i propri colori.
Una tifoseria generosa, indomita, mai stanca di seguire la propria squadra.
Persino il meno esperto in materia calcistica noterebbe che i limiti di questa ennesima stagione tormentata sono ormai emersi, prepotenti.
Dopo una preparazione estiva e diverse giornate di campionato nessuna certezza tecnico-tattica è stata acquisita. Verrebbe da chiedersi cosa abbiano fatto nel ritiro e negli allenamenti settimanali, ma anche questo non serve.
L’errore più grande è stato quello di voler voltare pagina, anzi di cambiare addirittura libro o forse un capitolo di questo grande Libro rossonero.
C’è la necessità di riprendere un cammino interrotto più volte traumaticamente. Lo meritiamo noi tutti.
Mi chiedo se ne usciremo ancora una volta illesi e fortificati dall’ennesimo colpo mortale che ci viene inferto da chi del Foggia non sa nulla e mai saprà nulla.
Perché non è per tutti. Assolutamente, no.
Giù le mani dal nostro Foggia, o sparite via per sempre.
Il nostro cuore innamorato non merita questo affronto.