Capuano: “Io non ho titolari, ma una squadra di titolari”

Capuano: “Io non ho titolari, ma una squadra di titolari”

Ecco le parole di Mister Capuano in conferenza stampa in vista del match contro il Potenza.

“Le partite di calcio hanno un senso tutto particolare, voglio dire che comunque ci arrivi da avversario, non voglio dire da nemico. Potenza è la mia terra. Ho avuto il piacere e l’onere di allenarla quella squadra. Come ho detto in altre circostanze, ho conosciuto e ho gli amici tra i più importanti li, a prescindere dal calcio. Domani sarà una partita importante dove si affronta una squadra che sta andando più che bene, la classifica non mente mai. E’ normale che prima della partita c’è questa piccola, come giusto che sia, emozione, ma dopo questo sentimento si mette da parte ed esce fuori l’indole di guidare la squadra. Quando fischia l’arbitro, si lasciano i propri pensieri e si guida la propria squadra. E’ normale, abbiamo fatto la rifinitura. Penso di avere pochi dubbi. Abbiamo preparato, anzi mi auguro di aver preparato una partita importante contro un avversario importante che ha un potenziale offensivo di grande rispetto, una squadra che concede qualcosa, ma è devastante se la lasci su campo aperto. Ha un giocatore davanti fuori categoria. Ha degli esterni importanti. Ha una squadra forte, lo dice anche la classifica. Va con facilità nella zona gol e che lascia anche qualcosa, perché è normale che quando cerchi di creare lasci anche qualcosa. Penso di avere le idee chiare. Ho fatto una settimana lunga, perché ci siamo allenati anche domenica e lunedì. Abbiamo approfittato di questo tempo breve, per creare un qualcosa sotto l’aspetto muscolare che chiediamo noi. Speriamo di essere una squadra forte. Ogni allenatore chiede ai propri giocatori determinate situazioni, io, magari, ho un calcio che rispetto ad altri è molto più aggressivo, chiedo molto sotto l’aspetto organico-muscolare. I nostri allenamenti sono molto intensi, perché è normale, io mi auguro, di vedere al più presto la mia squadra con quelli che sono i miei codici, vale a dire aggressività. Per poterlo fare devi stare bene dal punto di vista fisico e che entri nella mente dei calciatori. Noi stiamo lavorando bene questa situazione. Per quanto concerne la situazione tattica, ho l’onore di guidare questi ragazzi da circa dieci giorni. Non sono pochi, ma non sono neanche molti. Come ho già detto, dobbiamo fare risultato. La nostra classifica non è preoccupante, ma non è figlia di questa potenziale squadra. Dobbiamo cercare di venirne fuori e soprattutto abbiamo bisogno di dare continuità alla vittoria, per far crescere anche l’autostima da parte dei ragazzi. Io l’ho detto, ho sempre adottato la difesa a tre, ma ho sempre giocato anche con la difesa a quattro. Ad Arezzo, giocammo 3-4-1-2. Poi importante anche la fase di lettura della partita. Sono convinto della struttura, anche come mettere la squadra in campo. Voglio dire una cosa, io non ho i titolari. Se avete visto gli allenamenti, non capirete chi sarà titolare o meno, chi gioca o meno. Io non ho titolari, io ho una squadra di titolari. Dopo Avellino, ho cambiato 5 giocatori. Dopo il cambio ad Avellino, la squadra è cambiata un po’. Attenzione la formazione non si fa in base alla partita che si è vinta la scorsa volta, io mi baso sugli allenamenti e sotto molti aspetti fino ad arrivare alla rifinitura, dove porto i miei dubbi in positivo. Per me questa è la gestione, secondo il mio punto di vista. La scintilla è scoccata perché dopo aver fatto gol, dopo i primi minuti del secondo tempo la squadra ha giocato libera, aggressiva. La squadra si è sbloccata, ma siamo ancora in fase di convalescenza, non possiamo dire che siamo già guariti. Ci vuole il giusto tempo, ma siamo comunque sulla buona strada. Sono convinto dei miei giocatori. E’ un gruppo che segue, è un piacere allenarli. Sono convinto che domani possiamo fare una buona gara. Poi, il risultato dipende da tante componenti. Daremo continuità dopo quello che abbiamo fatto con il Taranto. E’ un auspicio. Ho avuto anche la sfortuna di non avere un calendario semplice. Dopo sette/dieci partite, i valori iniziano a delinearsi. Domani giochiamo a Potenza. Poi con il Catania. Subito dopo andiamo a Sorrento, dopo il Cerignola. Penso che dobbiamo analizzare partita per partita, dobbiamo far crescere il gruppo. Il risultato lo può determinare l’episodio, i risultati possono essere determinati da un’applicazione, da un’organizzazione, da una convinzione. Quindi, spero di fare delle prestazioni importanti. La prestazione da continuità di risultato, così da far crescere l’autostima. Si, rientra Danzi. L’unico che ha un piccolo problema è Ercolani, gli altri ci saranno tutti. Penso che Murano sia uno dei giocatori più forti di tutti e tre i gironi, uno dei più forti che ho allenato. Sono soddisfatto delle sue prestazioni. Il gol lo deve trovare, non cercare. Sono contento di lui, ho sempre cercato di averlo in una delle mie squadre. Ora che ce l’ho, lo tengo stretto a me. E’ un ragazzo d’oro, fortissimo. Sicuramente, è un problema per le altre squadre. Giocare contro una squadra di Capuano ti imbruttisce, questo è un mio credo calcistico. Cerco di non farti giocare bene, quindi di venirti ad aggredire sul campo, non farti palleggiare. Di solito cerchiamo di imbruttire l’altra squadra. Per poterlo fare bisogna avere una condizione notevolissima, perché è un nostro modo di intendere il calcio. Noi siamo in un momento bellissimo e dobbiamo allenare entrambe le cose. Dobbiamo creare delle fasi intermedie, di inculcare qualcosa nel giocare e di gestire il risultato. Ti rispondo onestamente, penso che il leader debba essere l’allenatore e poi o giocatori devono seguire l’allenatore. Per me il leader è colui che va in campo e da il massimo di sé stesso, la disponibilità illimitata all’allenatore. Attirando sempre l’attenzione su di sé, sentendo il mister e quello che chiede la società. Lì a determinare è sempre l’attaccante. Ma è normale che quando c’è una partita, c’è una fase di attesa. E’ normale che per noi tutte le partite sono importanti. Per quanto concerne il Potenza l’ho sempre detto, andiamo ad affrontare una squadra forte. Per me il calcio è passione. Potenza sarà un punto di svolta. Il sintetico non è un problema. Per quanto riguarda Da riva, lo conosciamo. Ancora non si allena con il gruppo. Penso che da quando esiste il calcio che si divide in due fasi, la palla quando ce l’hanno gli avversari e quando ce l’abbiano noi. Adesso il calcio attutale è più atletismo. Il mio calcio è equilibrato. Per me è più facile la gestione di una sconfitta che di una vittoria. Durante la settimana se tu fai male, il giocatore è più interessato e attento. Se vinci, c’è un piccolo calo. Ma vogliamo dare la continuità del risultato. Sono contento di tornare nella mia città, ma domani si pensa al Foggia. Queste piazze le ho scelte io. Foggia l’ho scelta io. Ringrazio la famiglia Canonico. Foggia ha una piazza importante che vive di pane e pallone. L’ho voluta io, per me è il massimo”.