I mille significati di Foggia – Palermo
Non si tratta di una partita come tante altre, non ci si può limitare a commentarne soltanto l’aspetto sportivo, quello che dice il rettangolo verde.
No, qui c’è ben altro, qui entrano in gioco altre dinamiche, altri risvolti, altre emozioni che partono da più lontano. Tifoserie che si rispettano, un gemellaggio sincero, uno dei pochi rimasti, che avrebbe singificato un grande spettacolo di pubblico allo Zac.
Foggia e Palermo intrecciano ancora una volta i loro destini, e lo fanno dopo essere ripartiti dal via.
Ma andiamo con ordine.
Era la stagione 2018-2019, serie B, la tanto agognata serie B per il Foggia, riacciuffata soltanto l’anno prima, dopo 19 anni passati tra l’inferno dei campi di C e D; la stessa serie cadetta stretta invece per un Palermo che aveva respirato solo pochi anni prima il profumo dell’Europa League e che solo l’anno precedente aveva visto perdere la serie A proprio all’ultimo contro il Frosinone.
Il Palermo tuttavia parte bene, è campione d’inverno poi arriva il calo, Brescia e Lecce conquistano la promozione diretta e, mentre il Foggia si ritrova a lottare per la permanenza in B, inaspettatamente, vista la rosa a disposizione di mister Grassadonia, i rosanero si apprestano all’ennesima lotteria dei playoff.
Poi la beffa.
Dopo una prima sentenza che decreta la retrocessione diretta, la sanzione si trasformerà in una penalizzazione di 20 punti, inflitta per illeciti amministrativi commessi dal 2014 al 2017. Il Palermo non parteciperà ai playoff. Il 12 luglio 2019 il colpo di grazia: estromessi dalla FIGC dalla categoria di appartenenza per ripetute inadempienze finanziarie di cui si rese responsabile l’ex patron Maurizio Zamparini, contestato duramente, che poi lasciò le redini all’imprenditore Tuttolomondo.
Il destino rosanero si incrocia inesorabilmente con quello rossonero.
Le rispettive società non iscrivono la squadra al nuovo campionato.
Foggia e Palermo ripartono da zero. Due tra le piazze più calde dell’intero panorama calcistico italiano devono raccogliere i propri cocci e riorganizzarsi, non c’è molto tempo, la serie D incombe, va vinta, senza se e senza ma.
Il nuovo Foggia sotto il segno di Roberto Felleca ed il nuovo Palermo targato Dario Mirri raggiungono l’obiettivo e rieccoli, ancora insieme, nel calcio professionistico.
Certo, la serie C va stretta a due compagini che hanno segnato pagine importanti del calcio italiano, le cui divise sono state indossate da giocatori del calibro di Beppe Signori, Ciccio Baiano, Gigi Di Biagio, Edinson Cavani, Luca Toni, Paulo Dybala, solo per citarne alcuni, ma tant’è, il blasone non basta. Serve sporcarsi, ancora una volta, le gloriose divise nei campi della bistrattata C se si vogliono calpestare ancora i campi che più contano, che più meritano quelle spettacolari curve.